Parco faunistico piano dellˊAbatino
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About
Sin dal 1980 il Parco Faunistico Piano dell’Abatino offre rifugio e cure ad animali provenienti dalle più diverse situazioni. Inizia la sua attività con il recupero di animali selvatici della fauna autoctona, e successivamente si dedica anche all’ospitalità di animali esotici vittime non solo del commercio legale e illegale di esseri viventi, ma anche di circhi e di altre forme di sfruttamento. L’area, in cui sono ospitati gli animali, occupa una superficie di circa dieci ettari e comprende ampi recinti e numerose voliere. Il Parco è una struttura che non ha finalità di lucro, che si occupa della cura, del mantenimento e della riabilitazione della fauna selvatica, secondo quanto previsto dalla legge dell’11 febbraio 1992, n. 157. Svolge attività di soccorso, custodia e, ove possibile, reintroduzione nei loro habitat naturali, nei confronti di esemplari di specie autoctone in difficoltà, presenti nel territorio stabilmente o temporaneamente. Accoglie e custodisce esemplari di specie di fauna esotica sequestrata con particolare riferimento a quelle che sono inserite negli allegati della convenzione CITES. Pur offrendo un servizio indispensabile e accogliendo animali portati dalla Polizia Provinciale e dal Corpo Forestale dello Stato, il Parco riceve scarsi e di sicuro insufficienti finanziamenti pubblici.
Some of the 4 Heroes who support Parco faunistico piano dellˊAbatino:
Elena M.
Pablo R.
Zaida G.
Sonia R.
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Current projects
Attualmente il Parco è la casa di 450 animali, ognuno con una storia da raccontare. Tra i primati troviamo macachi di Tonkeana, macachi di Java, macachi berberi, macachi rhesus, cebi, cercopitechi, una gibbona, e un saimiri. In aree riscaldate molte specie di pappagalli ed uccelli abituati a climi tropicali trovano un ambiente ideale, mentre in ampie voliere fornite di specchi d’acqua trovano rifugio tartarughe, pellicani, emù, anatre, oche e galline che condividono senza problemi cibo e spazi. Tra rupi scoscese e alberi della flora mediterranea come ulivi e mandorli, cinghiali, asini e ungulati contemplano il bosco sottostante dove altri asini e capre e mufloni dividono il fieno e la verdura con un alpaca. Ci sono poi gli elusivi gufi reali, gli orsetti lavatori e un'elegante lince. I tanti uccelli che rimangono feriti a causa dell’attività venatoria e i tanti mammiferi vittime delle automobili – ad es. istrici, ricci, tassi, caprioli e cervi – vengono curati e quando possibile rilasciati, altrimenti per loro sono previsti ampi spazi dove poter condurre una vita comunque piena di significato. Tutti questi animali portano con sé dolenti storie di crudeltà da parti degli esseri umani ed è nostro compito dare loro una possibilità per riprendersi se non la libertà perduta almeno il diritto di vivere in questo mondo con il fine ultimo di tornare a quella natura aggredita ma ancora forte e irrinunciabile.
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